di Ridley Scott (USA, Hong Kong, UK, 2007) sezione RETROFUTURO 25 settembre - Ore 22.00 - Cineteca – Sala Mastroianni Blade Runner del 1982 compie quarant’anni nel 2022 ed è celebrato dal Future Film Festival, in collaborazione con Warner Bros Italia, con la sua versione “final cut”, l'unica su cui Scott ha avuto totale libertà artistica e che fu lanciata in occasione del 25º anniversario dell'uscita della pellicola. Ambientato nella piovosa Los Angeles del 2019, il film è ispirato a Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick. Lo stesso Dick, quando vide le immagini della lavorazione del film, disse che il mondo creato per il film assomigliava esattamente a quello che lui aveva immaginato. Philip K. Dick però non vide mai la versione finale del film, in quanto venne a poco prima del’uscita in sala di Blade Runner. Fantascienza distopica allo stato puro, Blade Runner final cut, con un finale più malinconico rispetto al primo, racconta di un mondo dove replicanti identici agli esseri umani vengono fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie fuori dal Pianeta Terra. I replicanti che si danno alla fuga o tornano illegalmente sulla Terra vengono distrutti da agenti speciali chiamati "blade runner". La trama noir ruota attorno a un gruppo di androidi recentemente evasi, e al poliziotto fuori servizio Rick Deckard, che accetta un'ultima missione per dare loro la caccia. Il design retrofuturista delle ambientazioni rende omaggio a Metropolis di Frtz Lang e ispirerà non pochi film di fantascienza che seguiranno. Gli effetti visivi di Douglas Trumbull (candidato all’Oscar per Blade Runner e noto anche per aver creato gli effetti per 2001: Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick, per Incontri ravvicinati del terzo tipo e per Star Trek) hanno cambiato la storia del cinema e sono stati pionieristici rispetto all’utilizzo oggi massiccio del digitale. La musica di Vangelis ha trasformato la fantascienza in una storia che sa di eterno, futuribile ma già passata e malinconica. Uno dei temi centrali di Blade Runner è la questione di che cosa sia e cosa significhi umanità. Anche se la differenza tra replicanti e umani è la mancanza di empatia dei primi, gli androidi sono presentati come degli esseri capaci di compassionei. Il ribaltamento di prospettiva è confermato anche dal fatto che le figure umane sono invece fredde, distanti ed egoiste. La questione se Deckard sia un umano o un replicante è ancora aperta, nonostante Ridley Scott abbia confermato che nella sua visione Deckard sia un replicante.
25 settembre - Ore 22.00 - Cineteca – Sala Mastroianni
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