Ieri si è conclusa la 24edizione del 24FRAME Future Film Fest.
Ecco tutti i vincitori:
CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI
- Primo premio: Playing God di Matteo Burani – Per la capacità di raccontare Il rapporto tra creatura e creatore, attraverso gli sguardi e il giudizio degli altri, il film vive di riflessioni profonde che mette in scena con una tecnica splendida e un senso artistico unico.
- Secondo premio: Nabu di Joanna Rusinek – Per aver raccontato la crudezza in un modo delicato, sfruttando tutta la libertà creativa concessa dal linguaggio dell’animazione.
- Menzione speciale per Sapiens? di Bruno Bozzetto – Bruno Bozzetto rappresenta da anni l’animazione italiana e con Sapiens continua a mostrare quella capacità unica di comunicare in modo semplice problemi complessi e concreti.
- Sezione speciale per Self di Searit Kahsay Huluf – Per la sperimentazione tecnologica ottenuta ibridando la CGI con la stop motion nuova in casa Pixar, risultando una scelta perfetta per una storia che parla di non omologazione.
CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI
- Primo premio: Black Butterflies di David Baute – Per aver rappresentato il dramma del cambiamento climatico attraverso l’intimità delle protagoniste sottolineato da uno stile visivo caldo e sensibile che accompagna i loro viaggi.
- Secondo premio: Ghost Cat Anzu di Yoko Kuno e Nobuhiro Yamashita – Per la semplicità del racconto nonostante la profondità dei temi, il film che può sembrare candido ma riesce a parlare a tutti con grandissima e naturale delicatezza.
GIURIA ABABO PREMIO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI
- Playing God di Matteo Burani
- ARCHANG3L di Angelo Mastrolonardo, Federico Starinieri, Riccardo Grilli e Lorenzo Cascini
Concorso New Frontiers
- Primo premio: Wallace & Gromit in the Great Getaway di Finbar Hawkins e Bram Twheam
- Secondo premio: Oranova Nightmarket di Merel Barends
- Menzione speciale: My Inner Ear Quartet di Koji Yamamura
HERA GREEN FUTURE PRIZE
- Lungometraggi: Black Butterflies di David Baute –
Attraverso la forza narrativa di Black Butterflies, possiamo portare l’attenzione sul nostro ruolo di “produttori e consumatori” di sostenibilità, in tutte le sue forme. Solo pochi giorni fa la nostra città e la nostra regione sono state colpite da un’alluvione devastante.
Un evento che ha sconvolto le nostre comunità e che, purtroppo, ha costretto molte persone a prendere in considerazione l’idea di trasferirsi altrove.Black Butterflies è un’opera che pone l’accento sugli effetti dei cambiamenti climatici sulle storie di tre famiglie, con un’attenzione particolare alle donne e ai bambini, spesso protagonisti di altre opere in concorso.
Il film ci aiuta ad empatizzare con le storie di Lobuin, Vanesa e Soma, protagoniste del film,e a sentirne il peso nel nostro quotidiano: quando il pianeta soffre, sono spesso le persone più vulnerabili a pagare il prezzo più alto. Ma è soprattutto un film che riesce a mettere in luce la potenza delle nostre azioni.
Il potente messaggio di “Black butterflies” ci riporta all'”effetto farfalla” di Edward Lorenz, che oltre 60 anni fa si chiedeva se il battito d’ali di una farfalla in Brasile fosse in grado di scatenare un tornado in Texas.
Lorenz ci ha insegnato che piccole variazioni iniziali possono produrre grandi cambiamenti a lungo termine.
Questo principio, divenuto ispirazione per film, libri, fumetti, videogiochi dovrebbe ispirarci anche quando cerchiamo di definire la sostenibilità: non possiamo più ignorare che ogni nostro gesto, ogni decisione, ogni piccolo cambiamento può influire sulla vita di altri, vicini o lontani. - Cortometraggi: As if it could di Ada Güvenir – Attraverso la metafora di una pianta la storia di Olivia ci porta a riflettere sulla resilienza della natura che va ben oltre la nostra capacità di abbattere i confini e di accogliere chi si è staccato dalle proprie radici.
- Menzione speciale: Human Resourcesdi Trinidad Plass Caussade, Titouan Tillier e Isaac Wenzek – Una idea molto originale per compensare la nostra impronta ecologica: il riciclo completo del nostro corpo.
Con questa menzione speciale premiamo anche la postura gentile e collaborativa del protagonista che si consegna consapevolmente al suo destino di risorsa utile per il pianeta.
Un ringraziamento speciale ai giurati Yocci, Antonio Cuomo e Marino Guarnieri, al giurato di Hera Marco Lotito, a Silvano Imboden di Cineca Visit Lab e all’Accademia di Belle Arti di Bologna.