Un moderno Galata Morente in versione femminile. Una combattente da “picchiaduro” accasciata sul centrino della nonna. Un personaggio manga in versione statuetta di ceramica.
L’opera di Marina Bolmini per il FFF2003 mescola violentemente contraddizioni facendo convivere una moderna eroina da videogioco con i soprammobili e i merletti di un salotto rétro.
Marina Bolmini (1970, Vasto) negli ultimi anni ha esposto le sue opere presso la Quadreria Cesarini/WhiteCubeProject di Fossombrone nel 2008 presso la galleria Het Houde Raadhuis di Hoffdorp (Olanda) nel 2007, presso la Girondini Arte Contemporanea di Verona nel 2002 e in numerose mostre collettive.
“Passare dalla freddezza della tecnologia al calore della manualità di una tecnica artistica arcaica: eroi indistruttibili senza macchia e senza paura trasformati in maioliche, fragili simulacri da salotto che ti ricordano quotidianamente quanto la vita contempli la possibilità del fallimento.
Si può perdere.”
Marina Bolmini